Montagnareale  è un centro Nebroideo di 1 407 abitanti situato a 300 metri sul livello del mare, sui Nebrodi settentrionali, nel gruppo dei monti dei Saraceni. Questo piccolo borgo si affaccia sul Golfo di Patti ed è ricco di luoghi di culto e panorami mozzafiato. Vediamo insieme la sua storia e i suoi monumenti.

La storia

Il nome originario del paese era Casale della Montagna e inizialmente si trovava all'interno del territorio di Patti, un comune limitrofo, insieme ad altri numerosi Casali presenti a quel tempo. La principale attività del luogo riguardava soprattutto l'allevamento di maiali e di pecore, ma molto diffuso era anche la coltivazione di castagne e di fichi. Il paese era famoso per una fiorente industria della seta e del lino e, raggiunta una certa prosperità,  non accettava più di essere parte della Città di Patti. Nel 1636, Filippo IV di Spagna comincia a lavorare duramente per ottenere l'autonomia.  Grazie all'aiuto del barone Ascanio Anzalone Escovedo, finalmente Casale della Montagna riuscì a ottenere l'autonomia nonostante le proteste e le minacce da parte della Città di Patti. L'emancipazione però costò cara a Filippo che dovette pagare una somma di denaro non indifferente pari a 4000 scudi. Conquistata l'indipendenza, Casale della Montagna divenne Montagna Reale o Regia,  per indicare la liberazione dal dominio pattese e la diretta dipendenza dal Regio Demanio.

Dopo l'indipendenza

Al territorio di Montagnareale venne ben presto annesso il feudo della Rocca, anch'esso appartenente alla Città di Patti. Contro il parere dei patrizi montagnarealesi, Montagnareale fu successivamente venduta a Don Antonio Scribano, un genovese, che la rivendette a Don Basilio Sidoti, un nobile messinese, il 13 luglio 1639. Don Basilio divenne così Duca di Montagnareale, passando in seguito sotto il governo degli Ansalone. Successivamente, divene dominio dei Vianisi, grazie ai quali si sviluppò economicamente e demograficamente. Nonostante molteplici calamità come pesti, carestie e terremoti, in particolare quello del 1693,, la popolazione aumentò notevolmente nel corso degli anni grazie anche al trasferimento nel territorio di numerosi braccianti, coloni e famiglie pattesi.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il paese fu vittima di un grosso bombardamento che coinvolse anche Patti, ma per fortuna furono colpite solo alcune contrade. La leggenda narra che grazie a un anonimo cittadino che riuscì a trattare con i generali tedesci. Montagnareale fu salva dal posizionamento di una contraerea, salvando di fatto il paese da distruzione certa.

 

#ConoscereiNebrodi: 7 luoghi da visitare a Montagnareale

Dopo aver conosciuto un po' di storia di Montagnareale, ecco i luoghi che non puoi assolutamente perderti!

 

1. Monumento ai caduti

Il monumento ai caduti è dedicato al Capitano pilota del 6° stormo Gioacchino Aragona di Montagnareale scomparso il 25 settembre 1975 dopo un'esercitazione svoltasi nella base di Bitburg, in Germania, durante il volo di trasferimento per il rientro a Ghedi (BS) a bordo del velivolo F 104. Il monumento, situato all'ingresso del cimitero del paese, ricorda i caduti che per la patria e per il valore degli alti ideali morali e civici hanno perso la vita in battaglia.

 

2. Chiesa di San Sebastiano

La chiesa di San Sebastiano si trova in un’area eminente, posta quasi a dominare tutto il centro abitato della cittadina. Il piccolo edificio di culto, risalente al XVII secolo, è molto semplice nelle sue forme. La facciata è caratterizzata da una finestra oculare incorniciata da elementi in laterizio e da un piccolo corpo campanario. All’interno è presente solo un altare, quello maggiore, sul quale è intronizzata l’effigie scultorea di San Sebastiano.

 

3. Chiesa di Santa Caterina

La chiesa dedicata a Santa Caterina è un edificio di culto ad unica navata, dalle linee molto semplici ed essenziali. Elementi di maggiore caratterizzazione della struttura si trovano in facciata, rappresentati dalle due torrette campanarie che affiancano il timpano e al cui interno sono posizionate due campane bronzee.

 

4. Chiesa della Madonna SS. delle Grazie

La Chiesa Madre del paese è dedicata a Maria SS. delle Grazie. L’edificio, in stile neoclassico e di semplice fattura, ha una struttura diversa da quella originale, distrutta dal terribile terremoto del 1908. Al suo interno è possibile ammirare una statua della Madonna delle Grazie di scuola Gaginiana, una statua in legno policromo dell'Ecce Homo e una statua di Sant'Antonio Abate, patrono di Montagnareale.

 

5. Mulino di capo

Poco fuori dal centro abitato di Montagnareale, si trova uno splendido mulino ad acqua denominato “Mulino di Capo”. La struttura è perfettamente funzionante ed è interessantissimo visitare gli ambienti e conoscere il funzionamento degli apparati tecnici del mulino e delle sue macine oltre alla sua ruota orizzontale che, alimentata dal torrente, avvia il meccanismo di frantumazione dei grani.

 

6. Rocca Saracena

La località denominata “Rocca saracena” è un importantissimo polmone verde della Montagnareale. L'area è caratterizzata da una lussureggiante pineta attrezzata con aree adatte a rilassanti pic nic e lunghe passeggiate. E' un luogo ideale per gite fuori porta.

 

7. Sorgente Usignolo

La sorgente "Usignolo" è un luogo di grande fascino che è possibile raggiungere compiendo un bellissimo percorso naturalistico che costeggia un corso d’acqua immerso tra le tipiche e lussureggianti infiorescenze della macchia mediterranea e tra pioppi, ontani e noccioleti. La sorgente si trova a circa 3 Km dal centro cittadino.

 

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