I Nebrodi, cuore pulsante della Sicilia nord-orientale, custodiscono un tesoro inestimabile: i loro borghi medievali. Piccoli scrigni di storia, arroccati su speroni rocciosi o adagiati in valli verdissime, raccontano di un passato affascinante e offrono al viaggiatore un'esperienza autentica e indimenticabile.

Un tuffo nel Medioevo siciliano

Esplorare i borghi medievali dei Nebrodi significa immergersi in un'atmosfera sospesa nel tempo, dove strette viuzze acciottolate s'intrecciano a suggestive piazze dominate da chiese normanne e castelli imponenti. Ogni borgo ha la sua storia da narrare, i suoi segreti da svelare, le sue tradizioni da custodire: vediamoli insieme!

I 4 Borghi Medievali dei Nebrodi che non puoi perderti

Montalbano Elicona

Istituito Borgo più bello d'Italia il 5 aprile 2015, Montalbano Elicona conserva intatta la sua storia antichissima. Ne sono testimonianza vicoli e viuzze medievali che splendide accompagnano la vita del centro abitato. Le prime testimonianze sull'esistenza del borgo risalgono all'XI secolo, quando risultava possesso demaniale. Nel 1232 si rivoltò contro Federico II di Svevia, parteggiando per il papa insieme ad altri centri. Successivamente appartenne a diversi feudatari: a Matteo Palizzi nel 1350, a Vinciguerra d'Aragona nel 1359, ai De Sidot nel 1396, ai Romano Colonna, ai Bonanno nel 1587.

Cosa vedere a Montalbano Elicona

  • Viuzze del centro storico
  • Casa Mastropaolo:Palazzo nobiliare appartenente alla famiglia Mastropaolo. E' di notevole importanza il portale della casa.
  • Palazzo Todaro: Tra le varie tappe presenti lungo le vie che portano al Castello, troverete anche Palazzo Todaro. Si tratta di un'antica residenza signorile che, oggi, è sede di attività culturali e ludico-ricreative e ospita importanti manifestazioni cittadine. Grazie a dei recenti lavori di restauro, al suo interno potrete ammirare, tra gli altri elementi di interesse, anche dei bellissimi affreschi originali.
  • Castello di Montalbano Elicona: Questo Castello in origine era una fortezza e fu in seguito trasformato in un vero e proprio Palazzo Reale. Il Castello Svevo-Aragonese che sovrasta il centro cittadino è infatti frutto di numerose e successive costruzioni che si sono stratificate nei secoli ad opera di Bizantini, Arabi, Svevi e Normanni. Fu, inoltre, la dimora estiva prescelta dal Re Federico II d'Aragona, che nei primi anni del 1300 lo trasformò in una vera e propria Residenza Reale, ricca di decorazioni, elementi architettonici e tesori che fanno del Castello un unicum nel suo genere. E' grazie ai lavori voluti dal Re Aragonese, infatti, che il Castello di Montalbano Elicona può oggi vantare di essere tra le opere più imponenti e, al tempo stesso, eleganti, del medioevo siciliano

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Brolo

Brolo, incastonato tra le scintillanti acque del Mar Tirreno e l'abbraccio verdeggiante dei Nebrodi, è un borgo siciliano che incanta con il suo fascino senza tempo. Le sue origini antiche si intrecciano con le vicende di popoli siculi, greci, romani, normanni e aragonesi, lasciando tracce indelebili nel suo patrimonio storico.

Cosa vedere a Brolo

  • Centro storico: ricadente nel circuito dei Borghi Medievali più Belli d’Italia, il centro storico di Broo si sviluppa ai piedi dell’imponente mole del Castello in un groviglio di vicoli e piccole case, testimoni di tempi lontani. Questo agglomerato urbano sembra vivere di vita propria ed essere un vero e proprio mondo a sè, rispetto alla Brolo moderna che nel corso del Novecento si è sviluppata nella piana a sud della strada statale 113. Passeggiare tra questi vicoli, specialmente nelle ore serali, è una vera e propria esperienza all’insegna del relax e del romanticismo.
  • Castello di Brolo: posto sulla sommità del borgo antico e risalente al X secolo, il castello è appollaiato su uno sperone di roccia calcarea a picco sul mare in posizione dominante su tutto il golfo che da Capo d’Orlando va a Capo Calavà. È stato residenza della Principessa Bianca Lancia, divenuta nel 1246 moglie di Federico II. Il complesso monumentale, che si caratterizza per la presenza dell’alto torrione merlato alla ghibellina risalente al X secolo d.C., è protetto e circoscritto, dalla parte del mare, da un precipizio naturale, dalla parte montana, da una possente cinta muraria attraversabile mediante due porte d’accesso. L’area interna delle mura del Castello ospita un parco con alberi ad alto fusto.
  • Museo Storico della Pena e della Tortura:All'interno delle sale della massiccia Torre del Castello di Brolo, è possibile visitare un luogo che racconta la terribile realtà della giustizia medievale, il Museo Storico della Pena e della Tortura. Il percorso espositivo si snoda sui tre livelli del torrione attraverso un viaggio storico tra gogne, gabbie, armi, strumenti di supplizio e, addirittura, di esecuzione capitale. Un modo di ripercorrere gli aspetti più cruenti di un’età importante per la storia dell’umanità quale quella del Medioevo.

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San Marco D'Alunzio

San Marco d'Alunzio, arroccato su un colle a 750 metri d'altezza nel cuore dei Nebrodi, è un borgo medievale che conquista per la sua bellezza autentica e la sua atmosfera suggestiva. Immerso nel verde incontaminato del parco naturale, offre al visitatore un viaggio nel tempo tra storia, cultura e natura.

Cosa vedere a San Marco D'Alunzio

  • Ruderi del Castello Normanno:In cima a Monte Rotondo, nella parte più alta di San Marco d’Alunzio trovano spazio i ruderi dell’antico Castello Normanno, fatto costruire da Roberto il Guiscardo a partire dal 1061 sui resti di un castello preesistente. Per la posizione particolarmente strategica, il Castello venne utilizzato come avamposto militare di primaria importanza da cui controllare e dominare la costa tirrenica che va da Cefalù a Capo d’Orlando fino alle Isole Eolie. A partire dal 1090, come documentato da numerose pergamene, il Castello divenne residenza degli Altavilla, in particolare di Adelasia, terza moglie del re Ruggero, nonché madre e reggente di Ruggero II. Oggi, grazie al restauro delle mura e al recupero di piazza e vicoli adiacenti, l’area del Castello è di grande fascino e interesse, meta prediletta di turisti e giovani sposi.
  • Porta Sant'Antonio:In epoca medievale, San Marco d’Alunzio fu concepita come fortezza e cinta di mura con quattro porte d’accesso, Porta Sant’Antonio, costituita da un arco a tutto sesto con conci laterali in marmo rosso di San Marco, rappresenta l’unica conservata. Secondo quanto riportato dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina, Porta Sant’Antonio “inglobava una delle più antiche porte di età greca, parte delle mura di fortificazione in struttura isodoma erette nel IV secolo a.C.
  • Vicoli medievali:Passeggiando per le vie del centro storico di San Marco d’Alunzio, sembra quasi di compiere un viaggio indietro nel tempo: gli incantevoli vicoli medievali riportano il visitatore nel passato, al tempo di dame e cavalieri, re e regine. Una suggestione che rivive ogni anno, nei primi giorni di giugno, in occasione del tradizionale corteo medievale nel quale le più affascinanti delegazioni dei cortei storici della Sicilia sfilano per vicoli e slarghi, trasformando il centro storico in un vero e proprio teatro a cielo aperto con spettacoli, mercatini, musici, sbandieratori, giocolieri, mangiafuoco, incantatori di serpenti, danzatrici del ventre, falconieri ed altro ancora.

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Galati Mamertino

Galati Mamertino, adagiato su un colle a 810 metri d'altezza nel cuore dei Nebrodi, è un borgo medievale che incanta per la sua bellezza autentica e la sua atmosfera suggestiva. Fondato dai Greci e successivamente abitato da Romani, Bizantini, Arabi e Normanni, conserva un ricco patrimonio storico e culturale che si snoda tra chiese antiche, palazzi nobiliari e resti archeologici.

Cosa vedere a Galati Mamertino

  • Viuzze del Centro Storico
  • Ruderi del Castello:Esistono ormai solo i ruderi del Castello che ha ospitato la vita feudale di Galati Mamertino dal XII al XVII secolo. Sito in una posizione particolarmente strategica, costituiva l'ultimo bastione del complesso difensivo della vallata tra San Salvatore di Fitalia, Frazzanò e Galati.

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