Mirto è un comune dei Nebrodi di appena 900 abitanti, situato a 428 metri sul livello del mare., Famoso insieme a Longi, Frazzanò e Galati Mamertino come uno dei " 4 paisi di li funci", uno dei quattro paesi dei funghi, in questo luogo è possibile dilettarsi nella raccolta di funghi commestibili e divertirsi nella natura incontaminata. Ma quali sono le origini di questo paese? Cosa è possibile visitare al suo interno? Vediamolo insieme.
La storia
Secondo alcuni studi piuttosto recenti, Mirto ricade nell’area che un tempo appartenne a “Demenna”, la città di età bizantina a cui apparteneva anche San Marco d'Alunzio, definita anche con il nome di “Val Demenna”. Alcuni ritrovcvamenti nella contrada Tempoli fanno pensare ad un insediamento piuttosto ampio risalente al periodo ellenistico-romano (anno 100 a.C.) dal nome “RU MA”, distrutto da un forte terremoto. Le prime testimonianze scritte su Mirto sono datate 1134: il re Ruggero era solito chiamare questo territorio Myirti o Myrtus, molto probabilmente in riferimento alla presenza dei numerosi mirteti che un tempo popolavano il territorio.
Dal 1200 ai giorni nostri
Al XIII secolo risalgono altre fonti scritte che riferiscono della sua concessione da parte di Federico II a Vitale di Aloisio. Da allora esso passò in mano a diverse famiglie nobiliari per poi essere acquistato dai Filangeri, principi di Mirto dal 1643. In questo periodo, questo paesino dei Nebrodi divenne famoso per il vino, la coltivazione del baco da seta e l'artigianato del legno, come dimostrano diversi manufatti presenti ancora oggi in alcune chiese del territorio.
#ConoscereiNebrodi: 9 luoghi da visitare a Mirto
Dopo aver conosciuto un po' di storia di Mirto, ecco i luoghi che non puoi assolutamente perderti!
1. Chiesa di Sant'Alfio, Cirino e Filadelfio
Edificata nel 1607, questa chiesa è una delle più pittoresche del centro storico di Mirto. L’impianto dell’edificio è ad unica navata con una cappella laterale. La facciata principale è caratterizzata da un portale in arenaria con effigiate le immagini dei tre Santi, mentre il portale laterale è ad arco a sesto acuto. Altri elementi che lo contraddistinguono esternamente sono:
- la cupoletta del presbiterio
- l’alto campanile maiolicato al quale, nella prima metà del Novecento, è stato aggiunto un grande orologio.
L’interno conserva la monumentale pala d’altare raffigurante il martirio dei tre Santi, opera di autore ignoto del XVII secolo, le tre splendide sculture lignee seicentesche dei Santi Alfio, Filadelfio e Cirino su monumentali troni e una scultura, sempre del XVII secolo raffigurante San Michele Arcangelo.
2. Chiesa di Santa Maria di Gesù
La chiesa di Santa Maria di Gesù è monumento nazionale. L’esterno si caratterizza per la facciata semplice, ma la cui importanza viene oscurata dallo splendido portale laterale in pietra arenaria posto sul lato nord e dallo svettante campanile arricchito dalla cuspide ricoperta di variopinte maioliche. L’interno, ad unica navata, indirizza l’occhio del visitatore verso l’area del presbiterio. Questa, ricca di affreschi dalle pareti fino alla volta, fa da cornice al monumentale altare maggiore in legno dorato che custodisce una marmorea effige della Madonna col Bambino, opera del 1578 di Giuseppe Gagini. Nelle cappelle laterali si trovano due fercoli lignei del XVIII sec. del mirtese Filadelfio Allò e una scultura lignea del XVII secolo raffigurante la Madonna del Cardellino. Il pavimento si contraddistingue per le splendide Maioliche Nasitane.
3. Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo
Costruita nel XVI secolo su un preesistente edificio di culto di gusto normanno, la Chiesa Madre è dedicata a Maria SS. Assunta. Dalle dimensioni monumentali, questo edificio presenta al suo esterno splendidi portali in pietra arenaria. In particolare, quello sud del XVI secolo e quelli della facciata principale dell’inizio del XVIII secolo. L’interno della chiesa, a tre navate, è caratterizzato da un novecentesco soffitto a cassettoni a motivi stellati al cui centro è raffigurata una scultura della Vergine Assunta. L’altare maggiore è impreziosito da una splendida custodia lignea, opera del mirtese Filadelfio Allò che contiene la statua lignea dei Li Volsi raffigurante la patrona Santa Tecla. Tra le opere presenti, anche un ciborio cinquecentesco di Antonello Gagini, una marmorea Madonna della Catena e un gran numero di opere pittoriche di Giuseppe Tomasi da Tortorici.
4. Chiesa dell'Immacolata
Sulla strada che conduce da piazza Vittorio Emanuele verso il quartiere Loreto si trova ciò che resta della chiesa dedicata all’Immacolata Concezione. Di questo edificio di culto, oggi rimangono soltanto i ruderi dell’area del presbiterio. Secondo le fonti scritte, l’ultimo restauro di questa chiesa sarebbe stato effettuato al 1796 mentre l’edificazione risalirebbe uno o due secoli prima. La chiesa di modeste dimensioni, secondo quanto di visibile rimane, doveva essere di aspetto semplice ed umile.
5. Chiesa della Madonna del Rosario
Dell’esistenza della Chiesa di Maria SS. del Rosario, un tempo annessa ad un convento domenicano, si hanno notizie già da prima del XVI secolo. Rappresenta quindi, malgrado i rimaneggiamenti subiti nel corso del tempo, uno degli edifici religiosi più antichi di Mirto. Originariamente, la Chiesa era intitolata al martire San Sebastiano ma, dopo la vittoria della cristianità nella battaglia di Lepanto, assunse la denominazione attuale. L’edificio, situato lungo la via Umberto I, si caratterizza esternamente per il campanile gugliato e per il semplice portale settecentesco. L’interno, ad unica navata decorata in stile neoclassico, conserva varie sculture di epoche diverse, tra cui la statua della Madonna del Rosario posta sull’altare maggiore. Interessante è la tela riconducibile ai sec. XVIII e XIX raffigurante San Sebastiano.
6. Chiesa del Loreto
La piccola chiesetta dedicata alla Madonna di Loreto si trova nel punto più estremo del centro abitato di Mirto in direzione del torrente Fitalia e gode di una straordinaria visione panoramica sulla costa, con le isole Eolie sullo sfondo, e sull’entroterra con i tutti comuni limitrofi sullo sfondo. La sua edificazione rimanda ad un’affascinante leggenda. Si dice che Intorno al 1550 un veliero si trovò in balia di una furiosa tempesta e il suo capitano fece voto di costruire un santuario alla Madonna del Loreto sul luogo che scorgeva sui monti se lui e tutto il suo equipaggio si fossero salvati. La chiesetta, dalle dimensioni davvero minime, al suo interno ospita una statua Vergine a cui è dedicata e un quadro di fattura popolare con lo stesso soggetto..
7. Chiesa di S. Nicola
La Chiesa di San Nicola dei Greci è situata nella piazza principale di Mirto. Secondo un’iscrizione leggibile sullo stipite del portale centrale, è stata edificata tra il 1228 o il 1238. Esternamente l’edificio presenta come contrassegni salienti il portale in pietra arenaria ad arco a sesto acuto e il corpo campanario posteriore. La chiesa è strutturata ad unica navata con cappelle laterali poste sul lato sinistro. All’interno della chiesa è custodita la venerata statua del SS. Crocifisso, opera dal gusto prossimo alle sculture di Fra Umile da Petralia del XVII secolo. A sinistra dell'altare maggiore si trova il più antico dipinto su tela conservato a Mirto, risalente al 1597, che ritrae una Vergine col Bambino con ai lati San Nicola e un altro santo, opera di Gaspare Camarda.
8. Museo del Costume e della Moda
Il complesso monumentale di Palazzo Cupane, di fondazione ottocentesca, è il cuore pulsante della cultura mirtese. Nelle sue sale è stato allestito il museo della Moda e del Costume Siciliano, uno degli spazi espositivi riguardanti il settore tra i più importanti d’Italia, che custodisce abiti e costumi di epoche che vanno dal XVII al XX secolo e inerenti tutti i ceti sociali, dal nobile al contadino. Da qualche anno il palazzo ospita anche il centro studi Francesco Cupani. Questi, frate cappuccino di origini nobili nato a Mirto nel XVII secolo, è uno dei padri fondatori della botanica Siciliana. Questo museo rappresenta una vera unicità nel territorio dei Nebrodi.
9. Chiesa e Convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini
Il complesso monumentale del convento dei frati minori cappuccini, edificato nell’anno 1844, è situato a ridosso della strada provinciale e rappresenta il punto più alto del centro storico di Mirto. Il convento, annesso alla Chiesa, oggi non è visitabile perché in attesa di un intervento di restauro. La Chiesa accoglie il visitatore con la sua semplice, rimaneggiata facciata. L’interno, ad unica navata, conserva delle opere interessanti come la statua dell’Immacolata posta sull’altare Maggiore e riconducibile alla mano di Vincenzo Genovese, un antico crocifisso ligneo risalente al XVII -XVIII secolo e due tele raffiguranti una San Vito e l’altra il Sacro Cuore di Gesù. Adiacente alla chiesa in una posizione sottomessa, si trova la Cripta a colatoio, dove venivano deposti i corpi dei frati. Al suo interno si trovano delle antiche sculture lignee in attesa di un restauro conservativo.
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