Nell’epoca governata dai social, nessun settore si sottrae alla loro influenza. Nel turismo, un dato spicca sugli altri: circa l’80% delle condivisioni social avviene durante il viaggio e influisce sulle decisioni degli utenti. Una percentuale rilevante ed emblematica dell’attrazione quasi “fatale” tra turismo e digitale e della trasformazione subita dal primo grazie al secondo. Da analisi su oltre 18 milioni di commenti in italiano e inglese, è emersa in modo netto la straordinaria potenzialità economica racchiusa nel turismo sostenibile associato ad una delle eccellenze italiane: l’enogastronomia. Il turista che scegli l’Italia cerca l’esperienza emozionale data anche dall’offerta integrata: conoscenza del territorio unita a corsi di cucina o degustazioni di vini.
I social sono di grande aiuto nell’epoca digitale: non solo perché si condividono foto ed emozioni, ma anche perché nei social si cercano informazioni, si scelgono i luoghi da visitare, si contribuisce in modo sostanziale all’analisi e allo sviluppo di offerta e servizi. Ed è proprio durante la vacanza che avviene il processo, basti pensare che il 78% delle conversazioni sui social avviene proprio nel corso dell’esperienza contribuendo ad elevare la notorietà del luogo. Ad esempio, nell’estate 2018 Sardegna, Sicilia e Puglia sono state le Regioni più “taggate” su Instagram.
Significativa anche la capacità attrattiva del turismo rurale, ambientale e sostenibile, mentre le città d’arte sono sempre protagoniste: Roma è “regina” con il 18,9% dei commenti (positivi per la bellezza dei luoghi e negativi per la qualità dei servizi). Sul podio anche Milano e Venezia con il 13,6% delle citazioni. Del capoluogo lombardo piace l’innovazione e l’estro artistico, criticata invece la qualità dell’aria. A Venezia sugli scudi il fascino dei canali e delle gondole, pollice verso invece per la presenza delle navi da crociera.
Insomma, turisti sempre più social e sempre più digital… Il sistema turistico italiano sarà in grado di raccogliere la sfida?